A VOLTE PENSO CHE MI INVIDI ANCHE DIO
La Casa Editrice “Romena Accoglienza” ha pubblicato, all’interno della Collana “Via della Resurrezione” un breve libro intervista a Padre Alberto Maggi, dal titolo “Fiducia”. La prima parte è dedicata alla presentazione del biblista marchigiano con diverse pagine riservate alla narrazione dei fatti più salienti della sua vita, dalla nascita nel 1945, in periodo di guerra, fino ai giorni nostri e alla sua attività di divulgatore della Parola nel convento dei Servi di Maria a Montefano (MC).Già dalle prime righe, il giornalista Massimo Orlandi, autore del volume, descrive il suo intervistato come una persona felice per la sua vocazione, una felicità che come l’autore stesso sottolinea può essere definita “strutturale”. Anche Alberto ci scherza sopra quando dice “mi faccio invidia da solo, a volte penso che mi invidi anche Dio”.
Per parlarci della sua fede, il noto esegeta, prende spunto dalla sua recente esperienza in ospedale, dove per alcuni mesi ha lottato tra la vita e la morte. Chi più di lui, infatti, può raccontare con autorevolezza della fiducia che il cristiano deve avere in Dio Padre? Lui che, nonostante tutto, non ha mai mollato neanche quando, in gravi condizioni di salute, in terapia intensiva, a un passo dalla morte, apprende la dolorosa notizia della scomparsa di sua madre. Ma Alberto (da grande uomo di fede) è convinto che Dio ci sorregge sempre con le sue mani amorevoli e racconta di come ha potuto sperimentare che “Dio non viene incontro ai nostri bisogni” ma, addirittura “li precede” e se si entra in questa ottica “ci si sente liberi… liberi di dedicarsi agli altri”.Ripensando agli anni più lontani, agli inizi della sua vocazione, Maggi racconta di come Dio riesce sempre a trasformare tutto in bene. Dall’episodio all’apparenza negativo di quando, a causa del fatto che nessun convento lo voleva accettare per via delle sue idee “progressiste”, si ritrovò invece a studiare con il grande biblista spagnolo Juan Mateos. O di quando, cacciato dalla RAI per via delle sue posizioni di apertura nei confronti degli omosessuali, riceve una telefonata da un ragazzo in procinto di suicidarsi e che viene distolto dal concretizzare quell’insano gesto proprio dalle parole pronunciate da Alberto in TV.
C’è spazio anche per una critica alla religione che spesso non riesce a dialogare con l’uomo di oggi e si nasconde dietro al “mistero” ma lo fa in una maniera tale da snaturare la fede stessa trasformandola in una “fede dei misteri”.A tutti quei cristiani che si sentono in dovere di giudicare gli altri, Alberto ricorda come Gesù abbia detto “io sono la verità” e non “io ho la verità” il che significa essere in sintonia con l’amore di Dio e vedere nell’uomo solo il bene.Per finire, ce n’è anche per quella parte della gerarchia ecclesiastica che a noi tutti appare alle volte poco evangelica per come si agghinda e per come si atteggia e che Maggi profetizza sarà destinata presto a scomparire. Il libro riporta, sulla quarta di copertina, una bellissima frase di Alberto con la quale chiudiamo questo post.“Ogni mattina, quando mi sveglio, mi trovo di fronte all’immensità dell’amore di Dio e cerco di coglierne un frammento, per poi restituirlo al prossimo.”