ANCHE PER TE

Gaudete et Exsultate

[artt. 14-18]

Nel sotto-capitolo intitolato “Anche per te” (nn. 14-18) Francesco ritorna sul concetto di base che per essere santi non occorre essere ordinati/e o essere religiose/i poiché lo Spirito riversa la santità dappertutto (n. 6).
Dunque ognuno di noi è chiamato ad accogliere questo dono e a metterlo a frutto.
Ma qui iniziano i problemi perché spesso ci sfugge che dobbiamo operare lì dove siamo, dove Dio ci ha posto e invece noi andiamo alla ricerca di chissà quali “lontane” destinazioni dove riversare la nostra buona volontà.
Può capitare che, anche se armati di ottime intenzioni, fatichiamo per trovare il luogo dove far fruttare i nostri talenti e magari non sempre lo troviamo o se lo troviamo non ci soddisfa e allora cambiamo.
Il papa riporta al n. 10 e 11 la sottolineatura del Concilio Vaticano II «Ognuno per la sua via» (LG 11).
Ma come possiamo riconoscere, ritrovare la nostra strada? La risposta è nota ed quella che ogni padre spirituale ci potrà fornire nel momento in cui lo interpelliamo: occorre fare discernimento. Mettiamoci in preghiera davanti all’Altissimo e chiediamogli di indicarci la strada. Solo così potremmo essere sicuri di non impegnare le nostre energie in situazioni sbagliate. Il maligno opera per deviarci e quando lo fa, attenzione (!!) perché ci propone cose all’apparenza normali, innocue ma che in realtà non sono quelle che rientrano nel piano di Dio per noi. E magari ci instilla anche l’idea che noi siamo nel giusto e Dio è in errore.
Dobbiamo sempre ricordarci che non siamo noi a dettare la tabella di marcia a Dio, ma è lui che stabilisce il nostro crono-programma e i modi per seguirlo. Ricordiamoci quanto scriveva San Vincenzo de Paoli «Le opere di Dio si fanno da sè».

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