AVVENTO – presentazione del cammino.

Vi propongo la presentazione che ho tratto dal sussidio d’Avvento in preparazione al Natale, che potete scaricare in PDF cliccando QUI.
Per un cammino spirituale e di meditazione personale o di comunità.

“Osservati: tu hai in te il cielo e la terra.”
(Ildegarda di Bingen)

PER UN CAMMINO D’AVVENTO
MEDITATO E CONTEMPLATIVO

E’ inutile nascondercelo. Viviamo sopraffatti da tante cose, da tanti desideri, da tanti progetti personali, economici, di carriera; sottomessi ai tanti bisogni che vogliamo a tutti i costi soddisfare e su questo organizziamo le nostre ore, le nostre giornate e la nostra vita.

Non è sempre necessario riferirsi alla Sacra Scrittura, ai santi o ai papi per capire che questo nostro modo di stare al mondo ha qualcosa di errato; basterebbe fermarci un attimo a rifletterci sopra, ma spesso lo si capisce solo dopo, “a cose fatte”, con il famoso “senno di poi”. 

John Lennon, con il suo animo d’artista, lo esemplifica molto bene nella canzone scritta e dedicata a suo figlio, quando canta: “La vita è ciò che ti accade quando sei impegnato a fare altri piani“.

Noi siamo talmente immersi in questi innumerevoli progetti che ci dimentichiamo di tutto quanto ci sta attorno, che sta lì e attende paziente che alziamo la testa per guardare negli occhi la vita.

Per noi cristiani, l’avvento è l’occasione che l’anno liturgico ci offre per fare i conti con noi stessi. Cogliamola, dunque, per distogliere l’attenzione da tutto quello che ci occupa e appesantisce la mente e il cuore; guardiamo i nostri piedi da che parte sono rivolti. Proviamo a girarci, orientandoci verso la strada che Dio ci indica.

Non è facile interrompere un’abitudine ormai consolidata, non è cosa immediata troncare quello che stiamo facendo per iniziare un nuovo lavoro e non lo si può ovviamente fare dall’oggi al domani. Il cambiamento richiede tempo, costanza, impegno, ma soprattutto ha bisogno di coraggio; la forza di voler fare il primo passo. La pazzia di lasciare la strada nota per un sentiero sconosciuto.

Da dove partire quindi? Da dove recuperare questa forza, questo coraggio, questa volontà, questa pazzia? La risposta è: da noi stessi. Come scriveva ai suoi ragazzi Baden Powell (fondatore dello scoutismo) «guida da te la tua canoa».

Se vogliamo metterci in linea con l’insegnamento di Gesù non possiamo aspettare né che qualcun altro lo faccia al nostro posto né che Dio stesso possa intervenire contro la nostra volontà e la nostra umana e limitata capacità di accogliere il suo aiuto, la sua grazia.

La meditazione o, per usare un termine meno lontano e più familiare, la contemplazione1 è la strada che può metterci in contatto profondo con noi stessi e principalmente:

– con il nostro ego, per poterlo riconoscere e allontanarlo

– con Dio, per poterci riempire del suo spirito.

In questa proposta di affrontare il cammino dell’Avvento in chiave meditativa e contemplativa, siamo aiutati dalle parole che ci vengono proposte dal Vangelo delle quattro domeniche che ci separano dal Natale.

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1 Santa Teresa d’Avila faceva questa distinzione all’interno della preghiera: 1 preghiera orale – 2 preghiera mentale (interiore e profonda) – 3 meditazione (riflessione, eventualmente con lettura) – 4 preghiera di raccoglimento (attiva e passiva) – 5 preghiera della quiete – 6 contemplazione (chiamata anche unio mystica, raccoglimento, arte d’amore)

Scarica il sussidio completo in pdf.

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