CIP!

La seconda volta che ho ascoltato «CIP!», l’ho fatto come se stessi leggendo un libro, come se fossi in cammino per un viaggio, perché sin da subito ho sentito un collegamento “spirituale” presente all’interno delle undici canzoni che compongono il nuovo lavoro musicale di Brunori sas (Dario Brunori).

Vuoi metterti anche tu in cammino lungo la strada che ho trovato? Se ti va, ti accompagno passo passo, in questo mio personale percorso partendo dalla consapevolezza («Il mondo si divide») che siamo esseri sballottati tra mille problemi, ansie, preoccupazioni, falsi miti e, in questo marasma, potrebbe anche essere comprensibile se passiamo da momenti in cui pensiamo che sia giusto fare del bene senza tenere conto del male che potremmo subire, a momenti in cui invece strozzeremmo anche nostra madre.

Ci sono certi giorni in cui penso che sia giusto fare bene a prescindere dal male che mi torna; e ci sono i giorni in cui vorrei strozzare anche mia mamma

Ma questa dicotomia è propria del mondo in cui viviamo, che ci condiziona, e che ospita contemporaneamente sia chi pensa che i violenti debbano essere trattati con violenza e chi pensa che con la violenza invece non si ottenga nient’altro che violenza

Sì, il mondo si divide e anche noi spesso ci dividiamo e ragioniamo come tanti manichei senza pensare che c’è un universo solo che unisce il cielo e il mare e che pertanto la divisione non è mai costruttiva, né sensata e se ci riflettiamo capiamo che dividere le cose è un gioco della mente e che in definitiva il mondo si divide inutilmente.

Quando smetteremo di innalzare muri che ci dividono per costruire ponti che ci uniscono? Nel momento in cui ci accorgeremo della nostra piccolezza se paragonati alla grandezza della terra. («Càpita così») La svolta potrà essere in ciascuno di noi quando, con la consapevolezza di essere uno su sette miliardi apriremo il nostro cuore alla gioia, e quando accadrà questo miracolo capiremo che in fondo va bene così.

Ma ti senti piccolo, minuscolo ti senti ridicolo sei ridicolo quando pensi che sei uno su sette miliardi.
E accade il miracolo è un miracolo accada in un attimo è un attimo una gioia che inganna di nuovo il tuo cuore che ti fa dire che in fondo alla fine va bene e alla fine va bene

Prendendo coscienza della nostra piccolezza e dei nostri limiti, sarà probabile che ci accorgeremo anche dell’altro che ci sta accanto, del nostro fratello («Mio fratello Alessandro») e magari ci verrà voglia di prenderci cura di lui. Forse stando più vicino all’altro, capiremo che spesso gli uomini smettono di essere buoni solo quando si sentono soli, quando perdono di vista la luce.
Se agiremo in questo modo sarà anche perché questa nostra disponibilità, questo nostro amore migliorerà anche noi stessi: quando dono non perdo nulla di me, anzi, acquisto quanto l’altro mi riesce a dare. E così se mi prenderò cura di lui (dell’altro) sarà anche per curarmi di me.

Quando troviamo difficoltà, nella nostra vita è perché spesso perdiamo di vista la luce e nell’oscurità che ci circonda non riusciamo più a distinguere le cose buone da quelle cattive, le vere dalle false e ci ritroviamo a parlare con un display, nella nostra solitudine, ci sentiamo non amati e per questo assumiamo farmaci.

Ma se seguiamo la luce vera (che per i cristiani è la figura stessa di Gesù), anche se inizialmente potrà apparirci molto debole, potremo rimettere ogni cosa al suo posto (o almeno tentare di farlo);
le rinunce ci costeranno, dovremo compiere scelte drastiche, ma nella consapevolezza che la vita è vita solo se muore; capiremo che il mondo va avanti «anche senza di noi» e daremo la giusta importanza a quanto ci accade, a quello che ci circonda.

se adesso parliamo col televisore, se prendiamo gocce in mancanza d’amore

e tutto sembra essere bellissimo e sembra non dover finire mai e invece il mondo girerà anche senza di noi

Può capitare che lungo la strada ci sia qualcuno/a al nostro fianco, qualcuno/a con il/la quale condividere la nostra vita e quindi avremo anche la nostra bella canzone d’amore («La canzone che hai scritto tu») che in fondo è un voler dimostrare in maniera poetica, leggera il nostro sentimento; magari dovremo chiedere all’altro/a di accontentarsi se quanto gli/le offriamo non è il massimo, ma l’importante è che ognuno prenda il poco che l’altro riesce a dargli e farlo proprio, farlo crescere.

però ti devi accontentare amore mio io non so fare davvero di più e se assomiglia a qualche vecchia canzone diciamo a tutti che l’hai scritta tu che l’hai scritta tu Però tu prendila, cantala, falla volare in un giorno di pioggia quando stai male sdraiata sul letto a fissare le ore

L’amore ci rende forti; ogni tipo di amore: l’amore che gli altri ci donano, l’amore che noi doniamo e l’Amore, quello che ogni giorno ci genera. («Al di là dell’amore») Consapevoli di questo dobbiamo fare la nostra parte per migliorare il mondo, dobbiamo agire, dobbiamo iniziare il nostro cammino per raggiungere la cima di montagne nuove e dobbiamo smettere di gridare perché è il momento di raccontare il mondo con parole nuove.

La luce che ci illumina ci farà conoscere tante nuove cose, che prima sfuggivano alla nostra vista («Bello appare il mondo») e ci farà scoprire la bellezza di stare in cima a una montagna col fiume nelle valli oppure una semplice strada di campagna o la sensazione piacevole di stare seduto in riva al mare quando il sole si addormenta e capire che non vale la pena vivere una vita da incazzati.

Bello appare il mondo in cima a una montagna col fiume nelle valli e le strade di campagna
bello appare il mondo seduto in riva al mare quando il sole si addormenta lasciandosi annegare
bello dovrebbe apparire il mondo anche a te che invece stai sempre incazzato chissà poi perché

Dal punto di vista cristiano sappiamo che lo stesso Vangelo di Giovanni ci mette in guarda constatando come le luce vera rischia di non essere accolta. («Benedetto sei tu») E, in questa società multi-religiosa, possiamo dire qualcosa anche di Maometto che può diventare, suo malgrado, il pretesto per guerre di religione. Ma il cammino che dobbiamo intraprendere va al di là delle nostre credenze religiose perché fa riferimento all’unica energia che ci pervade, che è comune a tutti gli uomini e sarà quella che, mano nella mano, ci condurrà verso un mondo più lontano dove troveremo l’uomo, dove troveremo il modo per svegliarci e ritornare umani.

Sia benedetto il Signore Gesù Cristo che se fosse nato oggi non l’avremmo neanche visto perso nel Mediterraneo su una barca in mezzo al mare a portare un po’ di fiori sulla tomba di suo padre sia benedetto anche il povero Maometto diventato suo malgrado il complice perfetto

prendimi la mano e andiamo verso un mondo più lontano dove troveremo l’uomo dove troveremo il modo per risvegliarci e ritornare umani

Sia benedetta l’energia delle persone che si abbracciano lo stesso anche senza religione

Ogni tanto alcuni di noi hanno la possibilità di appoggiarsi al proprio compagno/a anche se non sempre, in questo rapporto, le cose filano lisce («Per due che come noi») ed è bene ricordarsi che non siamo dei santi e che sbagliamo anche noi e in questo rapporto di coppia a volte è anche bello trattarsi un po’ male, dormire di schiena per poi farsi abbracciare. Apprezziamo il fatto che il/la nostro/a compagno/a di viaggio può essere di grande supporto perché non ci fa perdere il senso dell’orientamento quando fuori tira vento. Nella vita delle coppie ci sono e ci saranno momenti difficili ma poi se davvero daremo precedenza all’amore, negli anni scopriremo che avremo fatto cose grandi.

E che se guardi indietro, non ci crederai Perché ci vuole passione Dopo vent’anni a dirsi ancora di sì E stai tranquilla, sono sempre qui A stringerti la mano Ti amo Andiamo.

Se si è spinti dall’amore verso l’altro, dall’idea che possiamo essere i protagonisti della nostra vita, che il nostro aiuto è importante per la società che possiamo fare poco ma quel poco è tanto, allora («Fuori dal mondo») affronteremo la vita in modo positivo e sapremo che anche le esperienze tristi e negative ci fortificheranno.

noi che buongiorno vale anche se è un giorno di merda
noi che siamo contenti anche nei giorni infelici perché quello che muore nutre le radici

E alla fine della nostra storia cosa accadrà? Siamo esseri finiti e lasceremo il posto ad altri dopo di noi. La nostra vita è come una stella cadente che illumina il cielo e poi sparisce. Chissà quindi come saranno «Quelli che arriveranno»? La speranza che possiamo nutrire, se abbiamo fatto la nostra parte, è che potranno avere nel loro petto magari un cuore più grande.

Siamo arrivati al termine del viaggio che mi sono immaginato ascoltando «CIP!» Il debole cinguettio di un uccellino che non può fare molto perché è un essere piccolino spesso costretto in gabbia, ma quando è libero può comunque attirare l’attenzione con un ripetuto “cip”, ma anche con un canto melodioso, con la capacità di volare e vedere le cose dall’alto e quindi in modo distaccato ma con la forza della libertà che solo il volo ti concede. Quella libertà che quando ce l’hai ti spinge a fare cose che altrimenti non avresti mai potuto realizzare.

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