I DUE PAPI?

In molti hanno già scritto recensioni più o meno accurate sul recente film “I due papi” e tutti si sono prodigati a valutare il grado di veridicità di quanto narrato; scelta comprensibile visto che i protagonisti sono persone realmente esistite e tuttora in vita e poiché il regista si è premurato di inserire il sottotitolo “ispirato a una storia vera”.

Non voglio entrare in questo ambito perché non sono un profondo conoscitore né di Benedetto XVI né di Francesco, salvo quello che ho potuto apprendere leggendo i loro scritti; né li conosco personalmente da poter giudicare il loro carattere più profondo e la loro intimità.

La libertà, invece, di scandagliare questi aspetti personali, se la sono presa il regista Fernando Meirelles e il suo sceneggiatore Anthony McCarten ma, in quanto professionisti, ritengo abbiano fatto i loro studi e le loro ricerche prima di scrivere la trama e di girare il film.

Ma, come dicevo, al di là di ogni interpretazione storica, dottrinale, di pensiero, quello che  mi ha davvero “distrutto” il film sono state alcune scene che a mio avviso sono apparse infantili, superficiali e soprattutto gratuite oltre a un paio di scelte stilistiche non del tutto convincenti.

Elenco brevemente le principali, a beneficio sia di chi ha già visto il film e quindi può o meno rispecchiarsi nelle mie considerazioni, sia per coloro che lo vedranno e potranno quindi prestare una maggiore attenzione a questi passaggi.

Come direbbero a Roma “nun se po’ vedé”…

Benedetto XVI che afferma di non riuscire più ad ascoltare la voce di Dio;

Bergoglio che ordina due pizze e due aranciate da far portare nella stanza adiacente alla cappella sistina (e poi in realtà, non ci è dato di sapere il perché, ma di pizza ne arriva una sola);

Benedetto XVI che azzanna la sua porzione di pizza come se fosse digiuno da dieci giorni;

Ratzinger che passa tra i turisti mentre la sicurezza vorrebbe bloccarlo e Bergoglio, con la sua “sapienza”, ordina di lasciarlo fare;

Bergoglio che fa la figura del moderno perché, a differenza di Ratzinger, conosce lo studio di registrazione “Abbey Road”;

Ratzinger e Bergoglio che abbracciati accennano a qualche passo di tango;

Bergoglio che parla sempre un italiano perfetto durante tutta la visita in Vaticano e quando si affaccia dal balcone, una volta divenuto papa, acquista un accento pseudo-americano.

Papa Francesco che tenta di prenotare dal suo pc un volo aereo per Lampedusa e non riuscendoci si fa aiutare da una guardia svizzera con il suo smartphone;

Sarebbe potuto essere un simpatico e leggero film commedia se il regista e lo sceneggiatore avessero intrapreso la strada di mostrare una storia (la stessa del film) dichiaratamente inventata dall’inizio alla fine e magari anche con nomi di fantasia.

Beh mi fermo qui. Guardatelo pure e poi fatemi sapere.

Il film ha ricevuto tre nomination agli Oscar 2020: https://www.mymovies.it/cinemanews/2020/165698/

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