IL GRANELLINO DI SENAPE

Il caldo era arrivato da giorni, anche se mancava ancora più di un mese all’estate e quella mattina, dopo aver parlato con il parroco stavo aspettando un amico con il quale ci eravamo dati appuntamento per un lavoro riguardante la festa annuale.
Il mio amico stava ritardando e io mi stavo guardando intorno.
Mi accorsi della presenza di una signora alle prese con degli attrezzi da giardinaggio.
Fu lei la prima a rompere gli indugi reclamando ad alta voce benevolmente, come il caldo di quei giorni la stava costringendo a un lavoro extra per la cura del verde.
Condivisi con lei quella osservazione e allargando lo sguardo, mi accorsi per la prima volta della bellezza di quel paradiso di verde che sorgeva in un piccolo spazio tra la chiesa e le stanze parrocchiali.
Da tanti anni frequentavo quel posto, ma solo ora vedevo quanti fiori erano presenti e quante piantine crescevano rigogliose. Non potei non complimentarmi con la signora che mi disse di chiamarsi Franca.
Colpita da questo mio interesse per il suo lavoro di giardinaggio mi mostrò quello che stava facendo, mi svelò quanta fatica era necessaria, di quanta costanza era richiesta, specialmente in giorni caldi come quello appena iniziato.
Chiesi il nome di qualche pianta, mentre la ringraziavo per questo suo servizio alla comunità parrocchiale.
Arrivammo davanti a un piccolo alberello di pochi mesi di vita che non riconobbi.
Franca mi disse: «Vedi, questo è una piantina di senape».
Mostrai la mia pseudo cultura botanica, sfruttando quanto avevo appreso dal Vangelo e dissi che la senape era un seme piccolissimo, tra i più piccoli.
Lei allora, felice, andò verso la sua auto parcheggiata a pochi passi e ritornò subito dopo con il pugno destro chiuso e mi disse, allungandolo verso di me «Tieni, ecco alcuni semi di senape, li puoi piantare, se vuoi.»
Li avvolsi in un fazzolettino di carta, la ringraziai, la salutai e mi allontanai perché ormai il mio amico era arrivato.

Eccolo il regno di Dio: un seme di senape che può sfuggire alla vista di chi è poco attento ma che una volta che cresce diventa un albero molto grande, come il servizio di questa donna che operava nel silenzio e senza grande clamore, ogni giorno lavorava per rendere migliore la nostra comunità e allietare la nostra vista, con un gesto semplice di amore, come quello di avere cura del giardino della parrocchia.

Luca 13,18-21

In quel tempo, diceva Gesù: «A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo rassomiglierò? E’ simile a un granellino di senapa, che un uomo ha preso e gettato nell’orto; poi è cresciuto e diventato un arbusto, e gli uccelli del cielo si sono posati tra i suoi rami». E ancora: «A che cosa rassomiglierò il regno di Dio? E’ simile al lievito che una donna ha preso e nascosto in tre staia di farina, finché sia tutta fermentata».

Matteo 13,31-35.

In quel tempo, Gesù espose alla folla un’altra parabola: «Il regno dei cieli si può paragonare a un granellino di senapa, che un uomo prende e semina nel suo campo.
Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande degli altri legumi e diventa un albero, tanto che vengono gli uccelli del cielo e si annidano fra i suoi rami».
Un’altra parabola disse loro: «Il regno dei cieli si può paragonare al lievito, che una donna ha preso e impastato con tre misure di farina perché tutta si fermenti».
Tutte queste cose Gesù disse alla folla in parabole e non parlava ad essa se non in parabole, perché si adempisse ciò che era stato detto dal profeta: “Aprirò la mia bocca in parabole, proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo”.

Ti potrebbe interessare anche...