Mai pensare di contare solo sulle proprie forze
Una brevissima riflessione del brano del Vangelo di Giovanni 21,1-14.
Mai pensare di contare solo sulle proprie forze.
Il messaggio di questo brano tratto dal vangelo di Giovanni (21,1-14) sembra proprio questo.
E potremmo aggiungere: mai pensare che Dio ci “spinga” a fare una cosa senza poter contare sul suo aiuto e sul fatto che lui comunque abbia già dei progetti ben chiari per ognuno di noi.
Andiamo a vedere le scene che vengono descritte da Giovanni:
- Gesù chiede una cosa che ai discepoli sembrava impossibile.
- I discepoli assecondano questa richiesta.
- I discepoli scoprono che Gesù aveva ragione.
- I discepoli portano a riva il frutto abbondante del loro lavoro.
- A riva i discepoli trovano Gesù che aveva acceso un fuoco e stava cuocendo del pesce.
- Gesù chiede ai discepoli di aggiungere parte di quanto appena pescato.
L’analisi delle prime scene l’abbiamo sentita svariate volte. Oggi ci soffermiamo sul fatto che i discepoli quando tornano a riva non devono mettersi a lavorare per cucinare perché Gesù ha già provveduto, in loro assenza, (mentre essi erano occupati a fare ciò che lui aveva comandato) ad accendere un fuoco. I discepoli sono invitati a mettere sul fuoco parte di quanto avevano appena pescato e ad aggiungerlo a quanto già Gesù aveva messo di suo. «videro un fuoco di brace con del pesce sopra».
Perciò tranquilli, Gesù ci chiede l’impossibile (ai nostri occhi), ci garantisce la buona riuscita di quello che ci ordina di fare, ci aspetta per condividere con lui i risultati del nostro impegno (in suo nome) e ci mette del suo; quasi a dire che se la pesca fosse andata male (per colpa della volontà dei discepoli, non certo di Gesù) qualcosa da mangiare sul fuoco c’era comunque.