STANDING OVATION

Standing ovation davanti alla croce.

Una breve riflessione per il venerdì santo.

Standing ovation?
Pensare ad un simile comportamento, potrebbe sembrare inidoneo, irrispettoso. Davanti alla croce il primo sentimento è quello di dolore, dello strazio e l’unico atteggiamento consono sembrerebbe quello di inginocchiarsi, volto a terra, in un clima di massimo rispetto per quell’atrocità.
Ma poi ho letto l’inizio del Salmo 94 e sapete come inizia?
«Venite, applaudiamo al Signore».
Dopo un primo momento di sconcerto mi sono venute alla mente le immagini di funerali di persone che nella loro vita hanno lasciato un segno positivo nei cuori di chi le ha incontrate, quando il feretro, all’uscita dalla chiesa, viene accompagnato con lunghi applausi. Allora ho capito il nesso tra quello che il Vangelo di oggi ci racconta, quanto è accaduto il venerdì santo e quello che la chiesa ci propone per la preghiera dei Salmi.
Gesù è lì, inchiodato, morente, ma nel momento in cui tutto sembra concludersi, ci dona il suo soffio vitale. La morte non ha l’ultima parola. Dio è la Parola, Amore è la Parola definitiva. Ovvio, quindi, che davanti a un gesto del genere non può che starci una standing ovation.
Grazie Signore.

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