UN NUOVO ANNO CHE NON ESISTE

Si brinda, si festeggia all’arrivo del nuovo anno con il cuore pieno di speranza per tutto quanto di bello e positivo ci potrà capitare a partire dal primo secondo del primo gennaio.
Siamo alle solite, non sappiamo fare altro che sperare e aspettare. Ci auguriamo che il nuovo anno ci porti gioia, serenità, amore e poi, dopo 365 giorni siamo nuovamente qui, con la bottiglia dello spumante in mano, con il flute alzato, nella speranza che se è andata male quest’anno che si sta concludendo, ci possa essere una nuova occasione con l’anno che sta per arrivare. E così, andiamo avanti, anno dopo anno, delusione dopo delusione.
Ma perché tutto questo? Semplice, perché il nuovo anno non esiste.
Se siamo cristiani, dobbiamo sapere che la costruzione del Regno di Dio passa anche attraverso le nostre “mani” è quindi infantile aspettare che qualcun’altro possa stenderci questo tappeto rosso sul quale camminare nel tempo a venire.

Se siamo cristiani, conosciamo la strada da percorrere e conosciamo anche verso cosa ci conduce; ma questa strada la dobbiamo imboccare noi, non ci sarà nessun altro che ci porterà alla meta finale; non dobbiamo aspettare nessun taxi, nessun treno, nessuna macchina del tempo o del teletrasporto.
Quindi questa sera, in attesa di un anno nuovo che non esiste, brindiamo con i nostri amici, con i nostri parenti, con il proposito di portare noi quella porzione di gioia che ogni tanto ci abbandona, di portare noi la serenità che manca e di portare noi l’amore di cui sentiamo la mancanza.


Auguri di un anno che sarà nuovo solo se saremo noi a renderlo tale.

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