ZACCHEO E IL PARAVENTO

Se su google digitate il termine “folla” troverete la seguente definizione “Moltitudine anonima di persone” e poi proseguendo (e questa spiegazione è comune anche con altri dizionari della lingua italiana) si parla del valore dispregiativo che assume quando viene utilizzato per intendere “volgo, massa”.

E allora mi sono chiesto perché l’evangelista Luca usa proprio questa parola quando ci descrive la scena dell’entrata di Gesù a Gerico e il successivo episodio di Zaccheo.

Il ricco capo dei pubblicani si trova costretto a salire su di un albero per vedere Gesù. Prende questa decisione per via della sua bassa statura, ma anche perché “non gli riusciva (di vederlo) a causa della folla”. Tante persone stanno attorno a Gesù, lo seguono, lo precedono per incontrarlo, lo aspettano, ci parlano, lo avvicinano, lo ascoltano; tutti verbi che possiamo ritrovare nella vita quotidiana di tutti noi cristiani. Ma Luca sottolinea che tutti questi uomini e donne che attorniano Gesù non sono altro che una “moltitudine anonima”, non sono che “massa” il cui unico effetto che provoca è quello di impedire la vista di Gesù da parte di chi ha in animo un serio desiderio di incontrarlo e di conoscerlo.

Come dovremmo fare ogni volta che leggiamo il Vangelo, cambiamo punto di vista, troviamo una nuova posizione e abbandoniamo per una volta il classico insegnamento che ci suggerisce di metterci al posto di Zaccheo, peccatori, incapaci di incontrare Gesù (per la nostra statura inadeguata) ma che poi se si pentono possono godere della salvezza che il maestro è pronto a donarci.

In realtà noi non siamo Zaccheo (per una volta, almeno) ma siamo questa dannata folla che è convinta di stare accanto a Gesù, di seguirlo, ma che invece non produce nessun effetto positivo negli altri se non quello di impedire, a chi ne ha desiderio, di seguirlo, di ascoltarlo, di vederlo e di diventare suo discepolo.

Forse Luca vuole metterci in guardia dal fatto che non basta pensare di essere cristiani per portare buoni frutti; forse ci vuole ricordare che dobbiamo ogni giorno impegnarci per diventare dei veri testimoni di Gesù, che dobbiamo far risplendere la sua luce, che chi vede noi vede Lui e rinunciare per sempre a questa “comoda” ma dannosa (per noi e per gli altri) funzione di paravento.

Luca 19,1-10

In quel tempo, Gesù entrato in Gerico, attraversava la città.
Ed ecco un uomo di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco,
cercava di vedere quale fosse Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, poiché era piccolo di statura.
Allora corse avanti e, per poterlo vedere, salì su un sicomoro, poiché doveva passare di là.
Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua».
In fretta scese e lo accolse pieno di gioia.
Vedendo ciò, tutti mormoravano: «E’ andato ad alloggiare da un peccatore!».
Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà dei miei beni ai poveri; e se ho frodato qualcuno, restituisco quattro volte tanto».
Gesù gli rispose: «Oggi la salvezza è entrata in questa casa, perché anch’egli è figlio di Abramo;
il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».

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