L’UMANITA’ DI DIO

GESU’ ANNUNCIA CHE, NEL GIUDIZIO FINALE, L’ELEMENTO DETERMINANTE PER LA SALVEZZA NON E’ IL SACRO, MA IL PROFANO.

DALL’INTRODUZIONE DI P. FELICE SCALIA: In Gesù di Nazareth non è l’uomo ad essere divinizzato e reso grande, ma è Dio ad essere umanizzato e reso piccolo, fragile, povero.

Se vogliamo accostarci al Mistero divino, non c’è da andare in cielo ma da frequentare le favelas e le periferie del mondo: veri inferni per tanta umanità, ma dove Dio oggi abita.

Determinante per la salvezza non è tanto la fede, quanto l’etica che ha il suo fondamento nella fede. Infatti, quelle che Gesù indica come decisive per il destino umano e la stesa sua gloria, sono sei questioni molto terrene. I grandi temi del nostro ‘esame finale’ sono il mangiare, il bere, il vestire, la salute, l’accoglienza agli stranieri, la visita ai carcerati (Mt 5, 35-36). Sono tutti verbi e sostantivi che attengono all’umano in cui Dio si rivela, ai rapporti ovvii di chi “ama il prossimo suo perché è se stesso”.

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