GLI 89 SPLENDIDI NOMI DI DIO

Gli 89 splendidi nomi di Dio“… il «libro non finito» del teologo americano Matthew Fox, pubblicato in questi giorni dalla Gabrielli Editori.

Chi conosce, anche superficialmente, la religione islamica, sa che il Corano sintetizza Dio – che, ricordiamolo, parla in prima persona – nei cosiddetti novantanove “Bei Nomi” (al-Asmā’ al-Husnā), che corrispondono ai suoi simbolici attributi e modi di manifestarsi.

Anche nel mondo cristiano troviamo un “elenco” simile composto dai 49 nomi che il monaco siriano Dionigi l’Aeropagita ricava dai testi biblici e che Tommaso d’Aquino riprende nei suoi scritti e commenta, sottolineando, al termine dell’elencazione, che «Colui-che-è non è nessuna di queste cose, in quanto Dio oltrepassa ogni cosa».

Partendo da questa considerazione del teologo medievale, Matthew Fox, ci propone un “cammino” simile a quello di Dionigi, del Corano, ma anche della religiosità indiana che nei Veda parla dell’«Uno che i saggi chiamano con molti nomi». Un libro, il cui scopo è quello di stimolare il lettore a chiamare Dio in modo differente, facendogli accendere l’immaginazione, che lo porti al di là dell’idea di Dio che siamo soliti trovare nella nostra religiosità di cristiani, «in direzione di una nuova comprensione di Dio.» Cercare nuovi modi per parlare di Dio, ma nella consapevolezza che «nessuna parola rende giustizia a Dio, nessuna persona e nessuna ideologia possiedono il marchio “Dio”.»

Attingendo ad alcunə misticə del passato come Giuliana di Norwich, Meister Eckhart, lo stesso Tommaso e citando il teologo David Bentley Hart «La ragione per cui il concetto stesso di Dio è diventato così povero […] non è per tutto quello che abbiamo imparato negli ultimi secoli, ma per tutto quello che abbiamo dimenticato.» sembrerebbe che Matthew Fox voglia anche suggerirci di ritornare ad una spiritualità e ad una mistica molto presenti nella storia del cristianesimo, ma che nei secoli sono state abbandonate quasi del tutto, dalla chiesa stessa, spesso quasi fossero fonti di pratiche eterodosse se non eretiche.

Matthew Fox conosce il nostro mondo e sa anche che la donna e l’uomo del XXI secolo stanno cercando risposte convincenti alle loro tante domande di senso e di fede e che intraprendere cammini di forte spiritualità e di esperienze mistiche possono far parte di un nuovo “progetto” di fede che la chiesa stessa deve riscoprire e riproporre nella sua attività pastorale, se vuole davvero essere nel mondo.

Come ci fa presente l’autore nella sua introduzione, «questo è un libro non finito» perché Dio non può essere rinchiuso in 89 definizioni; lascia quindi due pagine libere, con righe vuote ed invita il lettore a scrivere i suoi nomi, quelli che sente più vicini e ritiene più opportuni.

Personalmente ho svolto subito questo compito, anche perché avevo già pronta (pubblicata sul mio sito) una preghiera/riflessione ispirata proprio a “chi è dio?”. Eccola.

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